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Welcome To The Urban Jungle

Viaggiare: necessità e possibilità. In entrambi i casi, quando uno spostamento interseca una città, bisogna fare i conti con delle vere e proprie giungle urbane. Giungle che si stanno facendo sempre più fitte, sempre più popolose, sempre più difficili da attraversare.

I trend di urbanizzazione parlano chiaro: nei prossimi decenni le città saranno sempre più abitate e, quindi, inevitabilmente caotiche. Allo stesso tempo si moltiplicheranno le possibilità di movimento, con nuovi servizi di trasporto (ad esempio i monopattini) che tenteranno tenacemente di conquistare nuove fette di mercato. A pagarne le conseguenze i viaggiatori: sarà sempre più complesso trovare il giusto strumento per penetrare queste moderne giungle.

Esistono varie soluzioni a questo problema. Alcune di queste, quasi titaniche, prevedono costosi interventi in infrastrutture, pesanti riassetti urbanistici e profonde riorganizzazioni dei servizi di trasporto. Esistono anche soluzioni, diametralmente opposte, meno impattanti, meno onerose e in grado di portare benefici anche nel breve periodo a partire dallo status quo. Queste soluzioni appartengono tutte al dominio digitale; tra di esse la più importante ed imminente prende il nome di “MaaS”.

Il MaaS (Mobility-as-a-Service: in breve l’unione sinergica di più forme di trasporto, più nel dettaglio si rimanda a “MaaS e Libertà”) è lo strumento digitale per tracciare rotte sicure nella giungla urbana. La normale complessità urbana può essere vinta con intelligenza grazie al potere del digitale. Sia chiaro: lo spostamento delle persone resterà sempre fisico, ma la sua pianificazione e la sua attuazione possono essere enormemente facilitate grazie ad un semplice smartphone. Girare in una città grazie al MaaS deve essere semplice come cercare un libro su uno scaffale di in una biblioteca ordinata e dotata di un preciso indice digitale dei volumi posseduti. Attualmente, tuttavia, molte città sono biblioteche senza indici e con scaffali non organizzati. Molte altre città, al contrario, hanno libri di qualità (ad esempio ottimi servizi di trasporto pubblico locale) facili da ricercare perché adeguatamente digitalizzati (ad esempio trip planner e bigliettazione per l’accesso al servizio).

Attenzione! MaaS non significa che dati e algoritmi debbano sostituire investimenti in nuove infrastrutture e inibire la nascita di nuovi servizi di mobilità; questi interventi sono necessari e auspicabili per dare risposte alle crescenti esigenze di mobilità e allo stesso tempo gettare le basi per città e territori migliori. Sono interventi che, per loro stessa natura, hanno costi e tempistiche in proporzione molto differenti: tipicamente alti per le infrastrutture, più contenuti per il MaaS. Non bisogna comunque “scegliere” tra questi interventi, sono importanti entrambi; anzi, investimenti in MaaS e allo stesso tempo in infrastrutture sono sinergici per portare benefici ancora maggiori al panorama di mobilità.

Come si muove l’automobile nel contesto urbano? L’automobile appare sempre più impacciata in questa giungla, rischiando di non incarnare più la libertà di movimento che gli utenti cercano. Nemmeno le auto elettriche potranno risolvere questo problema: queste possono contribuire ad alleviare l’inquinamento delle città, ma non risolveranno il “congestion problem”. Il problema di fondo è che ci sono troppe auto sulla strada, in sostanza.

Negli anni ‘70 l’automobile era la regina indiscussa della mobilità, garantendo ottimi spostamenti punto-punto, anche nei tessuti urbani. Oggi, a 50 anni di distanza, la mobilità urbana appare intrinsecamente differente perché sempre più co-modale e organizzata gerarchicamente in servizi specializzati a coprire specifici range chilometrici ed esigenze. Per fare un esempio, un tragitto urbano di 2 km è perfetto da coprire in monopattino. All’allungarsi della distanza risulta probabilmente preferibile una corsa in metropolitana, se disponibile. Perché non unire i vantaggi di questi due modi di trasporto (monopattino + metro)? La combinazione può essere migliore dello stesso spostamento in automobile, un mezzo di trasporto che soffre sempre più il problema del traffico e della ricerca del parcheggio. Chiaramente questo esempio può essere smentito con molteplici altri esempi contrari; il concetto chiave è tuttavia che, grazie alla grande varietà di servizi di trasporto disponibili oggi, ogni spostamento può essere portato a termine con una combinazione ottimale e, soprattutto, non è detto che l’automobile vinca a priori questa competizione, come era quasi scontato avvenisse mezzo secolo fa.

La concezione di mobilità co-modale rende la multimodalità un’opportunità interessante, soprattutto nelle giungle urbane. La multimodalità, tuttavia, nasconde delle complessità intrinseche; aumentando i mezzi di trasporti in gioco, aumentano le variabili, si eleva la complessità e le cose possono anche andare male. Per spostarsi in chiave intermodale servono più informazioni ed è necessaria una precisa concertazione dei singoli tratti di spostamento effettuati. Pensiamo ad una coincidenza ferroviaria: richiede la conoscenza di informazioni “life critical” (orari e binari di arrivo e ripartenza) e molto spesso è fonte di stress e potenziali intoppi nel viaggio. La situazione non può che peggiorare nel caso in cui la coincidenza avvenga tra due servizi di trasporto totalmente disaccoppiati, ad esempio tra una bicicletta a noleggio e una corsa in autobus.

È proprio qui che il MaaS può orgogliosamente mostrare tutta la sua potenza. Il MaaS può infatti offrire una concertazione multimodale efficace per spianare la strada all’utente finale. In questo modo si riesce ad ottenere una “unimodalità apparente”, ovvero quanto di più efficace ed agevole si possa desiderare. L’unimodalità apparente è la capacità di integrare più forme di trasporto, come se fossero un’unica soluzione. Data la natura multimodale degli spostamenti urbani, il MaaS mira a fornire a ciascuno la soluzione di spostamento migliore possibile usando come risorse tutte le forme di trasporto incluse nella piattaforma MaaS.

Per riassumere: la giungla urbana, i suoi abitanti in crescita e la concezione gerarchica co-modale della mobilità rendono meno efficace l’unimodalità (rappresentata soprattutto dall’automobile privata). Bisogna quindi cercare di ottenere il meglio dall’intermodalità, ben consapevoli che essa è, per gli utenti finali, intrinsecamente più complessa e rischiosa e potrebbe scoraggiarli. Il MaaS ha il compito di ridare coraggio ai viaggiatori, conquistandone la fiducia, accompagnandoli con successo a destinazione attraverso una concertazione sapiente dei vari servizi di trasporto.

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