OpenMove_MaaS una storia d'amore

MaaS: una storia d’amore a partire dal primo incontro

Le abitudini sono terribilmente difficili da cambiare. E questo riguarda tanti aspetti della nostra vita, comprese le nostre abitudini di spostamento, molto spesso dei veri e propri automatismi delle nostre giornate.

Preso atto di questo assunto, è facile ipotizzare che il MaaS, incipiente rivoluzione della mobilità spiegata nel dettaglio in questo articolo, entrerà nelle nostre vite in punta di piedi, probabilmente aiutandoci in un primo momento per effettuare degli spostamenti occasionali. Poi, maturata la fiducia e scoperti i vantaggi e benefici del MaaS, esso potrà diventare un fedele compagno di viaggio quotidiano, adatto anche a chi viaggia frequentemente.

Il MaaS si configura come semplice strumento di mobilità da usare in caso di necessità oppure può ambire a diventare il nostro compagno di viaggio quotidiano

MaaS: completamento o essenza della mobilità?

Il MaaS può essere potenzialmente entrambe le cose, quale delle due dipende dalle esigenze di ogni ognuno di noi. Il possesso(o meno) di un’auto di proprietà è sicuramente un elemento da considerare nel rispondere alla domanda “cosa può essere il MaaS per me?”.

Nel caso si possieda un automobile, il MaaS può servire a complementare la mobilità personale (magari con un meccanismo pay-per-use), perché in questo caso si è già compiuto un forte investimento acquistando la vettura, che quindi è lo strumento attorno a cui ruota la propria mobilità complementare. “Per tutto il resto c’è il MaaS” si potrebbe affermare.

Diversamente, nel caso in cui non si possieda un automobile (cosa sempre più possibile e frequente soprattutti nei contesti urbani), il MaaS diventa di fatto “la” mobilità stessa. Per il MaaS, ne derivano maggiori oneri e onori: da un lato esso deve garantire un’offerta di mobilità completa ed affidabile, dal momento che per questa tipologia di utenti non ci sono alternative; dall’altro lato, può intercettare l’intera capacità di spesa di coloro che scelgono di effettuare un investimento progressivo in un servizio di mobilità piuttosto che acquistare una tantum un veicolo.

In entrambi i casi il MaaS vuole essere messo alla prova, sia da chi è abituato a spostarsi in auto sia da chi utilizza altre forme di trasporto condivise. Come può il MaaS farsi conoscere? La risposta è banale: attraverso la pubblicità.

La pubblicità del MaaS

Secondo l’esperienza di OpenMove, la migliore pubblicità per un servizio digitale di mobilità è – paradossalmente – quella “alla vecchia maniera”; sembra quasi assurdo, ma il modo più efficace per pubblicizzare un’offerta MaaS è costituito da appendini e adesivi a bordo mezzo oppure da manifesti alle fermate e nelle stazioni. La spiegazione è semplice: la pubblicità analogica sui mezzi o alle fermate è in grado di incontrare gli utenti nel momento di massimo bisogno di mobilità.

Anche la validazione obbligatoria, con tanto di “gesto sociale” ben riconoscibile – molto caro ai sostenitori della pressione sociale contro l’evasione tariffaria – può essere vista come un potente strumento di marketing. Siamo infatti portati per natura ad imitare i gesti degli altri (“se ci riesce quel signore perché non potrei farcela anch’io?”) e il più delle volte le attese (alla fermata o durante un viaggio) concedono del tempo libero che normalmente si trascorre con lo smartphone in mano: ecco individuato il momento perfetto per scaricare un’app e registrarsi ad un servizio MaaS. 

Primo appuntamento e oltre…

Una volta creato questo primo contatto con una soluzioni MaaS, i momenti successivi hanno la stessa importanza di un primo appuntamento: ci si gioca – quasi – tutto perché si è di fronte ad una scelta dirimente: “utilizzare o abbandonare il servizio?”. Si tratta per l’utente della sua prima esperienza di viaggio attraverso il MaaS: tutto deve andare liscio perché non è solo uno dei tanti viaggi, è “IL” viaggio necessario alla conquista della fiducia. La buona riuscita di questo incontro dipende da piccoli dettagli e si gioca in pochissimi attimi; la velocità con cui decidiamo di scartare un servizio e magari cancellare un’app è, infatti, incredibilmente elevata. Istanti e dettagli che fanno la differenza e che non possono essere sottostimati.

Dopo il primo appuntamento andato a buon fine, è necessario rendere la relazione con l’utente stabile e di lunga durata, dimostrando costanza e qualità. In questa fase sono cruciali: un lavoro sopraffino dal punto di vista tecnico, una buona comunicazione con gli utenti e un servizio di assistenza clienti che sia in grado di rispondere prontamente alle richieste più disparate.

Ed ecco come, a partire da un primo fortuito appuntamento, può nascere una storia d’amore con il MaaS; una storia d’amore con lo strumento digitale di mobilità in grado di accompagnarci con fedeltà nel nostro muoverci quotidiano.

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