Trasporto a chiamata: luci e ombre del nuovo trend della mobilità

Demand-responsive transport (DRT), mobility on demand (MOD), microtransit, paratransit: sono solo alcuni dei nomi utilizzati per descrivere quella modalità di trasporto condiviso che non viaggia secondo linee fisse, ma piuttosto che collega e adegua l’offerta di mobilità (il servizio di trasporto stesso) alla domanda in tempo reale.

Sebbene il concetto di trasporto a chiamata esista da tempo, esso è cresciuto molto negli ultimi anni, principalmente grazie ai progressi tecnologici e alla crescente fiducia digitale degli utenti. L’esigenza sentita e condivisa di avere un servizio più flessibile, accelerata dalla pandemia di Covid-19, ha contribuito ad investire sull’implementazione di schemi di mobilità diversi dalle tradizionali tratte di rete fissa del trasporto pubblico locale (TPL).

Tra le opzioni di mobilità emergenti, il trasporto a chiamata è stata una delle più adottate. Se correttamente implementato, comunicato ai passeggeri e integrato con i servizi standard di TPL, il DRT porta numerosi vantaggi e ha tutte le carte in regola per plasmare la mobilità del futuro. Vediamo assieme i vantaggi più importanti ma anche le sfide che un servizio di trasporto a chiamata deve superare per avere successo:

1.   OTTIMIZZAZIONE DELL’OFFERTA DEL SERVIZIO DI TRASPORTO

Il trasporto a chiamata solitamente copre aree geografiche e/o orari della giornata in cui una linea fissa sarebbe troppo costosa da mantenere. Implementare un sistema DRT significa lavorare per una maggiore efficienza del trasporto, un risparmio sui costi e l’aumento del tasso di occupazione dei veicoli.

Questo accade perché un servizio flessibile permette di coprire aree più ampie (invece di servire solo una zona con fermate predefinite) e servire più passeggeri, che solitamente non beneficiano della linea fissa perché le fermate predefinite sono lontane e di difficile accesso.

2.  INCLUSIVITÀ DEL TRASPORTO

Il trasporto a chiamata aumenta l’inclusività perché fornisce servizi anche a quelle persone che non possono fare affidamento sul servizio di linea fissa a causa delle barriere di accesso ai servizi di trasporto pubblico. Ciò è particolarmente vero per gli anziani e le persone con bisogni speciali: per loro è spesso molto difficile se non impossibile usufruire del trasporto pubblico tradizionale (a causa della distanza delle fermate dell’autobus dalle loro abitazioni e di mezzi non adeguatamente attrezzati per esigenze speciali) e, allo stesso tempo, non possono contare su una vettura privata.

Un servizio di trasporto flessibile come il DRT li aiuta a essere più partecipi nella vita sociale della loro comunità, a diventare più indipendenti e a sentirsi più felici, a beneficio dell’intera società. Il viaggio vero e proprio diventa anche un modo di socializzare, sia con gli altri passeggeri a bordo che con l’autista.

 

3.  IL TRASPORTO A CHIAMATA CONTRIBUISCE ALLA MOBILITÀ PUBBLICA

Coprendo aree più vaste e offrendo un servizio flessibile dove le linee fisse sono tradizionalmente deboli, il trasporto a chiamata, se opportunamente integrato, contribuisce a rafforzare il trasporto pubblico tradizionale. Ciò accade perché le persone che erano costrette a fare affidamento su auto private o a rimanere a casa a causa delle limitate opzioni di mobilità condivisa nella loro zona possono beneficiare del trasporto a chiamata per raggiungere fermate di interscambio da cui possono muoversi liberamente. Il DRT contribuisce al cambio modale e quindi concorre al raggiungimento degli obiettivi ambientali e all’incentivazione di una mobilità più verde.

Affinché ciò avvenga, il trasporto a chiamata deve essere incluso in uno schema di mobilità più ampio e deve essere profondamente integrato con i percorsi di linea fissa, per ottenere il massimo dalle diverse opzioni di mobilità.

Se quindi il trasporto a chiamata si fa portatore di tutti questi vantaggi, perché molti progetti di DRT falliscono e cessano dopo solo pochi mesi di attività?

Come accade nell’implementazione di tutti i progetti, anche il trasporto a chiamata non è esente da sfide, che sono normalmente riconducibili alle seguenti macroaree:

1.  PROFONDA COMPRENSIONE DELLE ESIGENZE DEGLI UTENTI

Come ogni servizio di mobilità, per avere successo il trasporto a chiamata deve partire dalle necessità delle persone che utilizzeranno il servizio. Questo processo di studio e comprensione viene solitamente svolto tramite sondaggi o analizzando la domanda di mobilità per mezzo di altre fonti. Ciò richiede tempo e di conseguenza è spesso ignorato dagli operatori di trasporto che cercano solo l’efficienza operativa. Capire cosa crea valore per i passeggeri, tuttavia, aiuta a definire correttamente l’offerta di trasporto e a garantire la sostenibilità a lungo termine dell’implementazione.

2.  ATTENTA PIANIFICAZIONE

Una volta comprese le esigenze degli utenti, un secondo passo fondamentale è decidere dove ha senso sostituire o integrare con il DRT un servizio tradizionale a rete fissa e dove quest’ultimo deve solo essere potenziato. Ciò comporta spesso uno studio approfondito dell’area geografica, dei pattern di movimento al suo interno e di come l’offerta di mobilità possa rispondere al meglio alle esigenze della domanda.

3.  COMUNICARE VALORE

Per ultimo, comunicazione, comunicazione e comunicazione. Il cambiamento porta incertezze alla maggior parte delle persone e richiede di essere comunicato in modo chiaro ed efficace per aiutare le persone a vederne il valore. Le persone che vivono in aree in cui un servizio di linea fissa è stato sostituito dal trasporto a chiamata possono inizialmente mostrare scetticismo: attraverso un’attenta comunicazione però capiranno che la flessibilità consentita dal DRT aumenta di gran lunga la loro libertà di movimento. Questo è il punto di svolta per far guadagnare alle persone fiducia nel nuovo schema di mobilità e, in ultima analisi, definire il successo di un progetto di trasporto a chiamata.

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